LA SAGGEZZA DEI TOLTECHI
Norbert Classen
NORBERT CLASSEN
1992 Das Wissen der Tolteken,
Terra Magica Nostra & Edition Tonal, Germany, 1992.
Traduzione italiana: La Saggezza dei Toltechi,
Vicenza, Edizioni Il Punto d’Incontro, 2000.
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INTRODUZIONE ALLA SAGGEZZA DEI TOLTECHI
«Sono passati circa undici anni (1981-1992) dal mio primo incontro con le opere di Carlos Castaneda e la dottrina della Stregoneria Tolteca di don Juan. Sottolineo consapevolmente "incontro", in quanto allora non cercavo altro che un "mondo della stregoneria". Può sembrare strano, ma furono i libri di Castaneda a scoprirmi. Ciò accadde in circostanze fuori dal comune, sulle quali vorrei entrare adesso nel merito, poiché proprio grazie ad esse si palesa la mia posizione rispetto all'argomento. In quel tempo mi trovavo apparentemente in un vicolo cieco, in una clinica, dove mi venne diagnosticato un genere maligno di leucemia. Forse favorita dall'indebolimento fisico e dallo scioccante effetto di tale notizia, la mia mente smise di pensare. Il mio mondo così come lo conoscevo era crollato. Non provavo più alcun dolore, tutto veniva filtrato da un narcotizzante velo verde e viola che danzava dinnanzi ai miei occhi. Tutte le persone e gli oggetti con cui avevo a che fare erano circondati da uno strano bagliore che scompariva non appena tentavo di concentrarmi consapevolmente su di esso. Negli occhi dei miei amici e parenti potevo leggere la rassegnazione a perdermi, ma ciò ormai era irrilevante. Sapevo che avrei dovuto lottare per la mia vita, solo questo contava. Non era il risultato di una riflessione, lo sapevo e basta. La mia mente tornò a ragionare come di consueto quando lessi un libro regalatomi da un'infermiera, intitolato "Geheimes Wissen" (Sapere Occulto), del biologo inglese Lyall Watson, che riguardava i fenomeni paranormali ed il loro ruolo nella natura. Mi colpirono alcuni estratti degli scritti di Castaneda, in quanto spiccavano fra tutto il materiale presentato. In quegli estratti veniva spiegata l'importanza della percezione di tonalità verdi e viola così come della percezione dell'essere umano come "entità luminosa".»
«A quel tempo avevo ancora quel tipo di percezioni. A causa però di un'opprimente terapia me ne dimenticai molto presto. Pochi mesi dopo accompagnai uno dei miei fratelli in una libreria. Dovevo avergli evidentemente parlato del libro di Watson, considerato che fu lui a farmi notare alcuni volumi di Castaneda in esposizione. Gli dissi che continuavo a pensare a cilindri e coniglietti bianchi quando sentivo parlare di stregoneria. Ciò nonostante comprai uno di quei libri. "Viaggio ad Ixtlan" segnò una svolta definitiva nella mia vita. Castaneda parlava di un "arresto del mondo", che è sinonimo di "arresto del dialogo interiore" - dunque uno stato del non-pensiero. Questo principio ha un ruolo fondamentale nella stregoneria tolteca. Qualcosa dentro di me aveva scoperto questo stato del non-pensiero, non soltanto per venire a capo del caos della malattia mentalmente integro, ma anche per trame il massimo vantaggio. In "Ixtlan" lessi dell'apprendimento del "sognare", che veniva descritto come via per "aprirsi alla forza" E la forza, questo è ciò che pensavo allora, mi sarebbe servita per cambiare la mia vita.»
«Pochi giorni dopo registravo i primi successi "nell'arte di sognare" Oggi mi stupisco di non essermi subito reso conto che una qualche invisibile energia mi stesse tetramente guidando fino a tal punto, che qualsiasi cosa leggessi o mi era previamente accaduta, in un modo o nell'altro, o si sarebbe realizzata a distanza di poco tempo dalla lettura. Avevo imboccato una via la cui vera meta mi era sconosciuta. Era come se qualcuno, per darmi ancora una chance, mi avesse teso una mano mentre avevo già un piede nella fossa. Io l'afferrai. La malattia si trasformò quindi in una possibilità, una sfida, ed io divenni un praticante delle arti tolteche. Ne risultò la necessità di capire cosa stavo facendo e cosa pratico tutt'ora. Quattro anni dopo m'iscrissi pertanto al corso di laurea in filosofia, che mi permise una profonda comprensione della sapienza tolteca. Il presente libro è il mio modo di dare testimonianza del mio tentativo di unificare vivacemente pratica e teoria dell'insegnamento tolteca, di dare testimonianza della realtà dei Toltechi. Se questo libro darà anche ad un sola persona il coraggio -così come lo diedero a me Watson e Castaneda - di condurre una vita sincera, forte e libera, avrà realizzato il suo intento. » (Norbert Classen, Prefazione a La Saggezza dei Toltechi, pag. 7-8)
CITAZIONI DAL TESTO PER ARGOMENTO
1 - AAA
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