IL DIALOGO INTERIORE

Citazione di Carlos Castaneda dal Libro
UNA REALTÀ SEPARATA

 

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IL DIALOGO INTERIORE

CARLOS CASTANEDA: «Per anni ho cercato veramente di vivere secondo i tuoi insegnamenti» dissi. «Evidentemente non l'ho fatto bene. Come posso fare meglio ora?»

DON JUAN: «Tu pensi e parli troppo. Devi smettere di parlare a te stesso.»

CARLOS CASTANEDA: «Cosa intendi dire?»

DON JUAN: «Parli troppo con te stesso. Non sei l'unico a farlo, tutti noi lo facciamo, portiamo avanti un discorso interiore. Pensaci. Quando sei da solo, cosa fai?»

CARLOS CASTANEDA: «Mi parlo.»

DON JUAN: «Di che cosa ti parli?»

CARLOS CASTANEDA: «Non lo so; di qualsiasi cosa, presumo.»

DON JUAN: «Te lo dirò io di cosa parliamo con noi stessi. Parliamo del nostro mondo, ed è proprio grazie a questo nostro dialogo interiore che lo preserviamo.»

CARLOS CASTANEDA: «Come facciamo?»

DON JUAN: «Ogni qualvolta parliamo di noi e del nostro mondo, il mondo rimane sempre come dovrebbe essere. Con questo nostro dialogo lo rinnoviamo, gli infondiamo vita, lo puntelliamo. Non solo: è mentre parliamo a noi stessi che scegliamo le nostre strade. Ripetiamo quindi le stesse scelte fino al giorno della morte, perché fino a quel giorno continuiamo a ripeterci le stesse cose. Un Guerriero è consapevole di questo atteggiamento e si sforza di fermare il suo dialogo interiore. Questa è l'ultima cosa che devi sapere se vuoi vivere come un Guerriero.»

CARLOS CASTANEDA: «Come posso smettere di parlare con me stesso?»

DON JUAN: «Innanzitutto devi usare le orecchie per togliere agli occhi una minima parte del loro fardello. Dal momento in cui siamo nati usiamo i nostri occhi per giudicare il mondo. Parliamo agli altri e a noi stessi principalmente di ciò che vediamo. Un Guerriero ne è consapevole e ascolta il mondo; ascolta i suoni del mondo.»

Misi via i miei appunti. Don Juan affermò ridendo che non intendeva spingermi a forzare il risultato, perché i suoni del mondo dovevano essere ascoltati in modo armonico e con grande pazienza.

DON JUAN: «Un Guerriero è consapevole che il mondo cambierà non appena smetterà di parlare con se stesso,» disse «e deve essere preparato a quel colpo formidabile.»

CARLOS CASTANEDA: «Cosa intendi dire, don Juan?»

DON JUAN: «Il mondo è questo e quello o è così e così solo perché ci diciamo che è nel modo in cui è. Se smettessimo di dire a noi stessi che il mondo è così e così, il mondo cesserebbe di essere così e così. In questo momento non penso che tu sia pronto per un colpo così importante, perciò devi iniziare lentamente a disfare il mondo. »

CARLOS CASTANEDA: «Veramente non ti capisco.»

DON JUAN: «Il tuo problema è che confondi il mondo con ciò che le persone fanno, e anche in questo non sei il solo: tutti noi ci sbagliamo. Le azioni che le persone compiono sono scudi contro le forze circostanti; ciò che facciamo in quanto individui ci conforta e ci fa sentire al sicuro; ciò che la gente fa è veramente molto importante, ma solo come scudo. Non impariamo mai che le cose che facciamo in quanto persone sono solo scudi e permettiamo che dominino e scuotano la nostra vita. In effetti, potrei affermare che per l'umanità quello che fa la gente è più grande e importante del mondo stesso.»

CARLOS CASTANEDA: «Cosa chiami mondo?»

DON JUAN: «Il mondo è tutto ciò che qui è racchiuso.» disse, e calpestò il suolo. «Vita, morte, persone, gli alleati e tutto quello che ci circonda. Il mondo è incomprensibile. Non lo capiremo mai e non penetreremo mai i suoi segreti. Dobbiamo di conseguenza prenderlo per quello che è: un mistero insondabile! Ma l'uomo comune non fa questo: il mondo non è mai un mistero per lui, e quando arriva alla vecchiaia è convinto che non ci sia più nulla per cui valga la pena di vivere. Un vecchio non ha esaurito il mondo, ha esaurito solo ciò che la gente fa, ma nella sua stupida confusione crede che il mondo non abbia più misteri per lui. Che prezzo infelice dobbiamo pagare per i nostri scudi! Un Guerriero è consapevole di questa confusione e impara a trattare le cose in modo appropriato. In nessuna circostanza ciò che gli esseri umani fanno può essere più importante del mondo. Un Guerriero, quindi, considera il mondo un mistero infinito e le azioni degli uomini un'infinita follia.»

Carlos Castaneda, Una Realtà Separata, pagg. 277-280

 

 

 

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